Val Montozzo: dal Pian Palù al Rifugio Bozzi


Un'escursione non troppo impegnativa, ma estremamente affascinante, è la salita al Rifugio Bozzi partendo dalla località Fontanino, in Val del Monte. La partenza si raggiunge in auto da Peio Terme, proseguendo sulla strada che si stacca sulla sinistra dalla SP 87 poco dopo gli ultimi edifici. La località Fontanino (1670 m) è celebre, come si può evincere dal nome, per le sue acque: dai due fontanini di Peio e Celentino (questa porzione della Val del Monte, sulla destra orografica, fa parte del territorio della frazione Celentino) sgorga acqua ferruginosa,  conosciuta fin dal XV secolo per le sue qualità benefiche. Da qui parte il sentiero SAT n° 110, che in una ventina di minuti porta alla Malga di Cellentino (1830 m), poco più in alto rispetto al bacino artificiale del Pian Palù.

Il vasto lago formato dalla diga, con abbondanza di acqua, assume un colore intenso, dentro al quale si rispecchiano i monti che lo circondano. La costruzione della diga è iniziata negli anni Cinquanta e la sua capienza è di oltre 15 milioni di metri cubi. L'acqua viene trasferita in condotte sotterranee fino a poco sotto la località Gaggio, per poi precipitare fino alla centrale idroelettrica di Pont, a Cogolo.

Dietro alla malga parte il sentiero per la Forcellina di Montozzo: la salita è di pendenza abbastanza costante, non molto ripido, almeno fino al ponte in corda che attraversa il torrente del Montozzo. Da questo punto per alcuni tornanti il percorso si fa leggermente più ripido, fino all'imbocco della valle sospesa. Il sentiero si andrà a immettere nel n° 111 e dopo circa 10 minuti vi si aprirà davanti la stupenda Val Montozzo. Si tratta di una ampia valle glaciale sospesa, piuttosto pianeggiante, con il versante Sud Ovest caratterizzato da ripidi ghiaioni, mentre quello opposto risulta essere più dolce. Salendo, sulla destra si alza la Cima Ercavallo (3068 m). Il percorso fino alla Forcellina di Montozzo (2613 m) è praticamente pianeggiante.

Val Montozzo vista dall'alto
 In questa tratta è molto probabile avvistare camosci ma soprattutto marmotte: questo simpatico roditore vive, organizzato in colonie, in tane scavate nel terreno. Il loro segnale di comunicazione è il cosiddetto fischio: le marmotte che stanno di sentinella avvisano le altre dell'avvicinamento di un pericolo tramite questi gridi che si possono sentire anche a notevole distanza; le altre, allarmate corrono a rifugiarsi nelle tane. Questo animale durante l'inverno vive in stato di letargo, cioè abbassa notevolmente le proprie funzioni vitali: respira una sola volta al minuto e in quello stesso tempo il cuore batte solamente 10 volte. In questo periodo la marmotta può passare da 5 a 2 kg di peso.

Forcellina del Montozzo

Dalla Forcellina di Montozzo, dove sono state recuperate delle trincee della Prima Guerra Mondiale (correva il confine tra Regno d'Italia e Impero Asburgico) scende il sentiero verso il Rifugio Bozzi (2478 m). Percorrendo la discesa si apre la vista sull'alta Val Camonica (BS) e si possono osservare le fortificazioni ristrutturate dagli Alpini, andando di fatto a creare un museo a cielo aperto sulla Grande Guerra. Accanto al piccolo rifugio è presente anche un grazioso laghetto. Da qui si dipartono i sentieri che percorrono la Val di Viso e quello per il Passo dei Contrabbandieri, che conduce al valico del Tonale.




Al ritorno si ripercorre a ritroso lo stesso sentiero.
Trincee ristrutturate

Museo a cielo aperto della Prima Guerra Mondiale presso il Rifugio Bozzi


Val Montozzo
Entrata di una tana di marmotta

In alta Val Montozzo, invisibili dal sentiero, ci sono alcuni graziosi laghetti... 

Un isolotto di erioforo o pennacchio di Scheuchzer



Una marmotta vigile

Pronta a nascondersi nella tana



Commenti

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