Il Passo Cércen da Cogolo di Peio

Una delle escursioni "classiche" nel Parco Nazionale dello Stelvio era la salita al Passo Cercen, con la traversata, attraverso il valico, dalla Val di Peio alla Val di Rabbi. Uso il tempo passato perché questo itinerario è percorso da sempre meno camminatori, forse proprio perché la gente disposta a fare un po' di fatica, anche se per godere di un paesaggio stupendo, va diminuendo di numero.
Il Passo Cércen innevato, visto dal sentiero botanico.

Questo itinerario comincia a Cogolo di Peio (TN), 1173 m.s.l.m. e si inerpica a Nord fino al Passo Cercen (2620 m), valico pedonale posto sullo spartiacque che divide le valli di Peio e di Rabbi. Si tratta indubbiamente di un'escursione impegnativa, visti il sostanzioso dislivello e le pendenze che si incontrano; ma le passeggiatine da fuori-forma le suggeriscono già negli uffici turistici...quindi zaino in spalla, qualche camminata per allenarsi e poi su!!
Esistono diverse varianti del percorso: le due principali sono la salita via strada forestale, molto più lunga ma meno ripida, e la salita via sentiero, più diretto ma anche più ripido. Io vi descriverò il sentiero.
Vista da Fratta Aperta.
Il sentiero SAT n° 109B parte dal punto più alto dell'abitato di Cogolo, in via al Cércen. La pendenza è subito interessante, capirete subito se il Cercen farà per voi oppure no....dopo circa 15 minuti raggiungerete la strada forestale che porta a Malga Borche, sulla via del passo: potete scegliere di imboccarla, ma sappiate che pur essendo meno ripida, questa opzione è molto lunga. Il consiglio è di proseguire sul sentiero 109, che rapidamente vi condurrà fino a un tornante della suddetta strada forestale, dove è presente una fresca fontanella ristoratrice. Proseguendo 100m sulla sterrata, incontrerete un bivio: imboccare la stradina a destra, seguendo le indicazioni della segnaletica del Parco Nazionale dello Stelvio. Giungerete in un grande pascolo chiamato Fratta Aperta (1650 m), dove vi si aprirà un bellissimo panorama: Peio Paese si trova di fronte a voi, poco più in basso, mentre il Monte Vioz domina e ci osserva dal'alto. In questa località è presente un piccolo maso ristrutturato e adibito a museo delle tradizioni, aperto solitamente la domenica; meglio informarsi sugli orari di apertura presso gli uffici informazioni della Val di Peio.
Da qui si sale dalla strada forestale fino a poco sotto la Malga Borche (1808 m): per raggiungerla prendere la scorciatoia segnalata. Da dietro l'edificio parte il sentiero che conduce a Malga Saline; questo tragitto è particolarmente piacevole data la minore pendenza, ma soprattutto perché il cammino è rallegrato dallo scorrere, lì accanto, dell'acqua di una "lec", cioè un piccolo canale d'acqua costruito dall'uomo probabilmente un paio di secoli fa.
Malga Levi
Malga Levi (2016 m) si trova poco sotto il limite della vegetazione: i larici, i cembri e gli abeti che vi hanno accompagnato fin quassù, un po' alla volta si diradano per fare spazio ad alberelli e piante a portamento arbustivo. Se si ha la fortuna di percorrere questo itinerario nel periodo giusto, l'intensa fioritura del rododendro vi accompagnerà fin poco sotto il Passo. Per alcune centinaia di metri dalla malga il sentiero è poco visibile e non segnalato; si consiglia di partire dal crocifisso alle spalle dell'edificio, e da qui salire un po' di intuito, individuando la traccia dell'antico sentiero passo dopo passo. Dalla malga in su, un buon aiuto per individuare il sentiero e la direzione potrebbe essere seguire il "confine" del Parco Nazionale dello Stelvio, indicato con grandi tabelle nere: il confine scorre proprio sul tracciato del sentiero!

Panorama da Malga Levi.
Superato definitivamente il limite della vegetazione, la prateria alpina vi si apre davanti come una terrazza per poter ammirare uno spettacolo unico: la vista va dalla cima Presanella al Boai; l'Ercavallo si specchia nel bacino del Pian Palù; il Vioz accoglie sulle sue ginocchia l'abitato di Peio; il Monte Cevedale allunga il suo braccio di ghiaccio come per afferrare la Val di Venezia e l'alta Val de la Mare. Da qui non è difficile sentire o addirittura vedere le marmotte, scorgere branchi di camosci, camminare sotto lo sguardo fiero dell'aquila reale. Con un po' di fortuna si possono anche avvistare pernici e forcelli. Salendo si incontrano ancora un paio di fontanelle, predisposte per l'abbeveraggio del bestiame: sono le ultime, meglio fare scorta d'acqua!
L'ultima fontanella (pronta per essere sostituita) prima del Passo.
Ormai si è quasi in cima, il Passo si apre maestoso come in un gigantesco abbraccio; arrivati sulla sella si apre, verso la Val di Rabbi, un panorama altrettanto spettacolare! I pascoli e le praterie ricoprono come lenzuola le asperità rocciose, rendendo le forme dei monti più morbide e sinuose.



Peio Paese e la Val del Monte da Passo Cercen

Palon de la Mare, Rosole, Cevedale e Zufall viste dal Passo.


Verso la Val di Rabbi...

Lungo il ritorno sono possibili alcune deviazioni e varianti. Una potrebbe essere quella del sentiero SAT n°140B in direzione Malga Verdignana e poi imboccare il raccordo per Malga Levi (sent. 140)...si tratta di uno dei sentieri più belli della Val di Peio! Scendendo è possibile anche utilizzare la strada forestale per evitare le parti più ripide.
Fare attenzione percorrendo a ritroso l'itinerario poiché in discesa si fatica a individuare alcuni bivi.



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