Tra le valli di Sole, di Rabbi e di Bresimo: cime Lac e Vese


La Val di Rabbi è uno di quei luoghi che ormai non ha più bisogno di grandi presentazioni: attrazioni come le Cascate di Saent, il Parco Nazionale dello Stelvio, i caratteristici masi, il percorso kneipp e il ponte sospeso attirano ogni anno sempre più visitatori. All'imbocco di questa valletta ci sono tuttavia degli splendidi scorci che pochi conoscono, residenti inclusi. Non molti sanno che sopra all'abitato di Pracorno, il primo paesello della Val di Rabbi, ci sono una serie di agglomerati di masi, case e stalle aggrappati al versante, tra prati e boschi. Ingenga, Masi di Plaz, Masi di Sopra e altre località sono praticamente invisibili dalla strada di fondovalle e sono la partenza di diverse possibili escursioni. Sui pendii infatti sorgono numerose malghe, alcune ancora utilizzate o addirittura ristrutturate, alcune abbandonate e in decadenza: Malga Mandrie di Sopra e di Sotto, Malga Mondent Alta e Bassa, Malga Cortinga di Sopra e di Sotto e Malga Mandriole sono connesse da sentieri e strade forestali. Molte di esse sono connesse anche dalla Alta Via delle Malghe della Val di Sole.
L'itinerario che vi vado a descrivere Passa dalle Malghe Cortinga partendo dalla località Masi di Sopra (1400 m), raggiungibile imboccando la stretta e ripida stradina asfaltata che parte poco dopo il Molino Ruatti sulla destra. Si trova parcheggio nei pressi del divieto d'accesso o poco prima, vicino alle ultime case. Proseguendo sulla strada forestale si incontrano bellissimi masi contornati da prati ripidissimi. Un tempo le famiglie sfalciavano e raccoglievano il fieno a mano anche su quei pendii ma ora, con l'abbandono dell'agricoltura come attività prevalente, il bosco si sta riavvicinando agli edifici. Invece di seguire per Malga Mondent a un certo punto si tiene la destra, per seguire il segnavia numero 117. La strada forestale comincia a farsi ripida zigzagando nel bosco fino all'abbandonata Malga Cortinga di Sotto (1920 m). L'edificio trascurato in realtà si trova in una bella posizione assolata al margine del bosco sotto a praterie adornate di ginepro e rododendro. Non serve salire molto per raggiungere l'omonima malga alta, a quota 2059 metri. Ora il panorama comincia a farsi interessante, volgendo lo sguardo verso il Sasso Rosso, il gruppo della Presanella, il gruppo della Tremenesca.
Da accanto l'abbeveratorio per gli animali parte la traccia che conduce al Pass de l'Om (2331 m). Questo tratto di sentiero è poco visibile, perciò capita di camminare un po' a caso cercando di captare qualche segnavia tra la prateria e i macereti. Inoltre è stata creata una nuova traccia che porta direttamente a Cima Lac, salendo verso sud, a noi non interessa se non per accorciare un po' il percorso. Gli ultimi tornanti, piuttosto ripidi, portano velocemente fino alla forcella da dove si apre una vista superba verso la Val di Bresimo.
Da qui si prosegue sul sentiero in cresta verso Sud, segnavia numero 133B e, poco dopo, vale la pena fare una piccola deviazione rimanendo in cresta per salire a Cima Lac (2439 m). Da qui il panorama è ancora migliore e spazia dalle Dolomiti Orientali a quelle di Brenta, dal Gruppo Presanella all'Ortles Cevedale. A sud della cima, circa 200 metri più in basso, brilla un piccolo laghetto di circo incastonato tra pietraie e rocce più compatte. Sempre in cresta si scende a Cima Vese (2400 m) che con la sua silhouette aguzza domina la bassa Val di Sole. E' raccomandabile una bella sosta per godersi il panorama: questa prospettiva inedita della Val di Sole vale da sola la fatica della salita. 
Verso la Val di Non
A questo punto il percorso si fa decisamente più impegnativo: si percorre la cresta in discesa sempre in direzione Sud, facendo attenzione agli strapiombi, alle roccette e alle forti pendenze frontali. In realtà è la parte più divertente del giro, purché si mantenga alta la concentrazione. Quando si raggiunge un pianoro poco sopra il limite della vegetazione, si può scegliere la via del ritorno: scendendo a destra si va al rudere di Malga Mandriole e ci si ricollega a Malga Cortinga di sotto, a sinistra il sentiero scende ripido fino al Malghetto Alto. Attenzione alla cartografia: in quest'area, di quattro cartine consultate (Kompass, Tabacco, Opencycle, 4Land) nessuna coincide con la realtà. Io sono sceso a sinistra, verso sud, dal ripido sentiero che si immerge nel bellissimo bosco fino al "Malghet", una malga ristrutturata dalla sezione Alpini locale. 
A questo punto si prosegue dalla strada forestale  fino al primo tornante. Se volete ritornare all'auto senza sorprese imboccate la stradina al tornante. Non ci sono indicazioni e non spaventatevi se lungo il tragitto il sentiero sale un po' e se la vegetazione dovesse essere un po' "invadente"! Dopo una ventina di minuti e una breve salita dovreste essere arrivati sulla strada forestale che sale alla località che Kompass chiama "El Bàit", a 1730 m. Ovviamente il lettore che dovesse conoscere bene questa zona è invitato a condividere con noi! Percorrendo in discesa tutta la strada forestale si giunge nuovamente a Masi di Sopra, punto di partenza della nostra gita!


Il percorso è abbastanza lungo, il dislivello positivo si aggira attorno ai 1150 metri e il sentiero a tratti è poco definito o addirittura tecnico e impervio. Ma è proprio quello che rende questo giro ad anello piacevole e divertente, con un panorama che alcune cime più elevate possono invidiare!

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